(290) CH'EI Il cristianello
(291) DURLINDANA. La celebre spada di Orlando, per qualunque spada.
(292) PIN DA MONTUI. Capolino; da una canzonetta della Tancia del Buonarroti che comincia: E Pin da Montui - Fa capolino.
(293) PICCIN. Così dice al cane per aizzarlo.
(294) FECE PULITO. Fece il negozio aggiustatamente, e come andava fatto.
(295) PANELLO. Viluppo di cenci intrìso nell' olio e in altre materie bituminose per arderlo poi.
(296) SE' SOLDI. Questo sei soldi propriamente qui non significa nulla, ma vi è messo per poter poi dire dogliene (glie ne do) cioè doglie; ed è una di quelle omofonie che s'odono per celia in bocca al popolo, come mattematico per matto, e simili.
(297) RAFFIBBIO. Ripeto
(298) NIBBIO voce di questo uccel di preda è Mio mio.
(299) A BRACE. senza regola. Vedi c. II, 10
(300) GELONI. Popoli di Scizia. Qui gelo.
(301) L' OSTERIA DE' CANI. Le pozze d' acqua che son per le vie e che gelate non offron più il bere a' cani.
(302) PRESTO. Monte di pietà.
(303) TABÌ. Drappo leggieri di seta.
(304) CROCCHIONI. Cicaloni che volentieri stanno a crocchio.
(305) CALDANI. Bracieri, intorno a cui mettonsi i crocchioni, e vi vanno, vi si calano come ad assedio.
(306) FAVERELLA. Una specie di tórta che mettevasi tra il cinto erniario (brachiere) e l'ernia, come rimedio di quel male.
(307) CRUSCHERELLA è un giuoco che si fa mescolando molte piccole monete in un mucchio di crusca, del quale fannosi poi tanti mucchietti quanti sono i giocatori. Ognuno fruga nel suo mucchietto, e le monete che trova, son le sue.
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Orlando Tancia Buonarroti E Pin Montui Mio Scizia
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