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      (819) TENEVA IL CAMPANELLO. Parlava sempre lui.
      (820) SEI NATO VESTITO. Sei fortunato.
      (821) 'N UNA BUCA. A Fiesole, mostrano anche oggidì la Buca delle Fate.
      (822) VA IN SU I BALESTRI. Ha gambe sottili e torte.
      (823) BERLINGACCIO. Giovedì grasso.
      (824) SCOMPARTIMENTI del suo giardino. Quadri, aiuole.
      (825) A LUCCA TI RIVEDDI. Non la vedrai più.
      (826) FORCHE. Smorfie, lezi, carezze.
      (827) STA' PURE AL QUIA. Sta' sodo.
      (828) TI STA IL DOVERE diciamo a cui sia incolto un male meritato.
      (829) Abbiam fatto ecc. Abbiam dato nel laccio. È finita per noi.
      (830) AVER LA MANO, al giuoco, vale Essere il primo a tirare, il che spesso è vantaggio.
      (831) PERCHÈ. Perciò.
      (832) COME DI' PEPE. Colla massima facilità. Di' sta in luogo di dir: l'r, nel pronunziare rapidamente, sparisce.
      (833) NON DARÌA LA PACE. Non lascerebbe vivere in pace nemmeno un cane.
      (834) PENNATO. Coltellone adunco da potare.
      (835) A RICISA. Difilato.
      (836) COTANTO FATTA. Tanto grossa e lunga. Così diciamo accompagnando il detto col gesto.
      (837) PEVERADA. Brodo. Leccabrode, Porco.
      (838) SANTINFIZZA GABBADEI, Ipocrita.
      (839) CHE nella roba altrui poni cinque (dita), e ritiri la mano con sei (cose); le 5 dita e la cosa rubata che fan 6.
      (840) LA GATTA DI MASINO fingeva d' esser morta.
      (841) SE IL MONELLO. Sottintendi guardate se ecc.
      (842) A ME. Secondo me.
      (843) BEL SENNINO. Bella donna, savia e pulita.
      (844) SCIORRE AGHETTI. A volere sciogliere co' denti un nodo in un cordoncino che abbia o no il puntale di metallo si atteggia la bocca in un certo modo, che essa pare molto stretta.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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