(887) FA IL MANGIA. Fa il bravo, che mangerebbe gli uomini vivi. Era il Mangia una statua posta sulla torre dell'oriuolo di Siena. La dolorosa istoria del Mangia è questa. Dicono che un gobbo fiorentino ritrovandosi a Siena, volle salire sulla torre, dicendo che andava a fare una visita al Mangia. Quando fu su, guastò in parte il congegno pel quale la statua ad ogni ora veniva fuor dalla torre a batter le ore. Sceso ch'ei fu, gli domandarono; Che t'ha detto il Mangia? Rispose il gobbo: E' m'ha detto ch'all'undici sarà in piazza. E con questo si partì per Firenze. Allo scoccar dell'undici il povero Mangia fu in pezzi nella piazza di Siena. Ma la memoria di lui dura eterna: Salutami il Mangìa è anche oggidi l'addio scherzoso che si dà a chi parte per Siena.
(888) DIVERSO. Strano.
(889) PENZOLO. Qui, Mazzo pendente.
(890) TREBBIANO. Qui intende l'uva così detta.
(891) CISCRANNA. Specie di seggiola.
(892) ALLEGARE I DENTI. Qui, venir voglia di mangiare.
(893) L'ARME DI SIENA. La lupa (fame).
(894) VEDRÀ ecc. Sperimenterà ecc. Mangerà e beverà. Modo plebeo.
(895) DA QUEL. Un povero pittore da pochi soldi che forse fu contemporaneo del Poeta.
(896) SOTTO le logge degli ufizi di Firenze si vendono ancora robicciuole e merci a vil prezzo.
(897) PRASSITELLE. Prassítele, celebre scultore greco.
(898) IN SETTIGNANO, borgo vicino a Firenze, ove sono molti scarpellini che danno il moto a i sassi levandoli dalle vicine cave, per farne poi stipiti ecc.
(899) DI LOR MANO. Lavorata daì Prassíteli di Settignano.
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