E queste carte, che si rubano e si scuoprono, sendo nobili, guadagnano a colui a chi si scuoprono, o che le ruba, tanti segni, quanti ne vagliono: e coloro che le rubano, è necessario che scartino; cioè si levino di mano altrettante carte a loro elezione, quante ne hanno rubate, per ridurre le lor carte al numero adeguato a quello de' compagni: e chi non scarta, o per altro accidente di carte mal contate si trova da ultimo con più carte o con meno degli avversari, per pena del suo errore non conta i punti che vagliono le suo carte, ma se ne va a monte. Colui che dà le carte, se ne dà più o meno del numero stabilito, paga 20 punti a ciascuno degli avversari: e chi se ne trova in mano più, e' deve scartare quelle che ha di più; ma non può far vacanza, cioè gli deve rimanere di quel seme che egli scarta: se ne ha meno, la deve cavar dal monte a sua elezione, ma senza vederla per di dentro, cioè chieder la quinta o la sesta, ecc. di quelle che sono nel monte: e quello che mescolò le carte (che si dice far le carte), fattele alzare, gli dà quella che ha chiesto. Cominciasi il giuoco dal mostrar le verzicole che uno ha in mano: poi, il primo dopo quello che ha mescolato le carte in sulla mano destra, mette in tavola una carta (il che si dice dare), quegli altri che seguono, devon dare del medesimo seme, se ne hanno; e non ne avendo, devono dar Tarocco: e questo si dice non rispondere: e dando del medesimo seme, si dice rispondere. Chi non risponde, ed ha in mano di quel seme che è stato messo in tavola, paga un sessanta punti a ciascuno, e rende quella carta nobile che avesse ammazzato.
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Tarocco
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