(965) IL PROPRIO ecc: Il certo per l'incerto. Modo preso dal linguaggio grammaticale.
(966) NON ARRIVO a intendere.
(967) SI CHIARISCA ecc. Vedi c. I, 1 e 60.
(968) INZAMPOGNARE. Infinocchiare.
(969) AVEA DIVIETO. Non poteva, per non v'esser di che.
(970) BATTER LA DIANA, la borra, i denti, pel freddo.
(971) CALENDARIO. Qui, Registro.
(972) AGGREZZATO. Intirizzito.
(973) PAPPALECCO. Mangiare, ghiottornía.
(974) AVERLA. La spada.
(975) DÀVOLA. Nel caso che mi voleste mangiar me, io m'accordava di darvi una spalla.
(976) GL' INFERMI, per l'arsura della febbre, bevono assai.
(977) LE GALLINELLE. Le Pleiadi.
(978) MI DAVO ecc. Mi disperava.
(979) I MERCATANTI. Tre stelle del Balteo d'Orione.
(980) BOTI. Uomini di gesso. Vedi c. IV, 17.
(981) PICCIUOLI. Gambi delle frutte. Qui, Gambe.
(982) TERZUOLO. Specie di falcone.
(983) FECERO PARERLI ecc. Li fecero ricredere e conoscere che la cosa stava altrimenti.
(984) BASTIAN SERLI scrisse d'architettura.
(985) UN VENGA. Quando altri getta da alto roba in istrada, senza poter guardare se passa gente, si tiene uno da basso che gridi all'uopo Venga o Non venga.
(986) VIUOLO. La pianta che produce la viola.
(987) IL FAR. Cioè a far. Allude alle leggi che proibiscono di gettare immondizie per le vie.
(988) MURELLA. Piastrella. Vedi c. VI, 34.
(989) IMBECCATA. Infreddagione.
(990) BORDONI. Quelle penne che non sono ancor del tutto spuntate fuor dalla pelle; il pelo che spunta.
(991) CASSATI. Doppio senso: cancellati incassati.
(992) DISERTA. Concia male.
(993) GIGLIETTO. Specie di trina.
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