Vedi c. I, 24.
(1057) MAGLIE E RETI. Malattie che vengono negli occhi ai cavalli.
(1058) BOLSENA. Bolso.
(1059) E' SI FA LA CERCA. Vanno cercando.
(1060) TRESCHERELLE. Bagattelle.
(1061) SCESA d'umori. Infreddatura.
(1062) MICCA. Minestra, broda.
(1063) PRESA è sostantivo.
(1064) DECLINAZIONI. Declinare, decadere, scadere, cadere.
(1065) LEVARE A PANCA. Farlo star ritto; dai bambini, che quando imparano a camminare, si vanno appoggiando alle panche.
(1066) LE POLIZZE ecc. Non ha tanta forza da portare una polizza.
(1067) PORTA I FRASCONI. Si dice così degli uccelli infermi, che abbassando le ali, somigliano giumenti carichi di fastelli di frasconi.
(1068) GIOCARSI UNA COSA, vale Perderla o renderla inservibile. Se dunque il povero cavallo s'era giocata un'anca e le due spalle, non gli era rimasto di buono altro che una gamba.
(1069) VIEN DOVE. Arriva al luogo dove tanto sangue si deve spargere.
(1070) SANT'AGIO. In altri paesi d'Italia si dice Padre Comodo.
(1071) A NOCE. Forse perchè i sacchi di noci, nel caricarli, fanno grande strepito.
(1072) MANDA IL SAGGIO, perchè fra poco manderai loro tutto il tuo corpo.
(1073) PORTAR BASTO. Essere altrui sottoposto e soffrire in pace ogni sorta d'ingiurie.
(1074) COTENNE. Bravure. (Minucci). Forse cose o covelle in lingua ionadattica. (Biscioni.)
(1075) MONA PENNECCHIA. Detto derisivo alle donne.
(1076) AMMENNE. Non tanta furia, fretta. Forse viene da quella tempesta di Amen che per lo più regalano ai devoti i cantanti nelle messe in musica.
(1077) VIENNE, chè io me ne vado.
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Perderla Italia Padre Comodo Minucci Biscioni
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