(1120) AL REZZO. All'ombra eterna.
(1121) A PENNA ecc. Per l'appunto.
(1122) UN BERRETTAIO o cappellaio, che feltri cappelli, dimena assai le mani, per esser l'acqua bollente.
(1123) A RACCOLTA. Quando la campana suona a raccolta, suona a lungo.
(1124) FORBICE. Detto che esprime ostinazione: e dicono che venga da una tal moglie che, offesa di non aver ottenuto dal marito che le comprasse un paio di forbici, ad ogni domanda gli rispondeva: forbice; nè a farla chetare valsero minacce e percosse: finchè impazientito l'uomo la gettò in un pozzo. Ed ella gridò forbice finchè, ebbe fiato; e questo mancatolo, colle dita accennava forbice.
(1125) QUELLA BELLA. Sempre la medesima.
(1126) PETACCIUOLA. Piantaggine.
(1127) MASTRO GRILLO è il soggetto di una favola in cui si narrano le sue prodezze nell'arte medica e in quella dell'indovinare.
(1128) FILAR GROSSO. Fingere d' esser goffo e balordo.
(1129) BELLOSGUARDO. Poggio vicinissimo a Firenze, ove sono molte ville da cui si guarda intorno molto paese.
(1130) CAVOLLO ecc. Gli finì tutto il pane che aveva in casa.
(1131) DAR LE BARBE AL SOLE. La pianta morta che si svelle, mette le radici al sole.
(1132) GAGLIARDA e CALATA. Specie di danze.
(1133) VOLTERRA (sotterra) città di Toscana.
(1134) FALSO BORDONE. Modulazione continuata di più voci, che si fa col porre più sillabe sulla stessa corda. (Biscioni.)
(1135) SBALLARE. Disfar le balle: ma qui, cessar di ballare.
(1136) DIVENNERO ecc. Perchè battuti loro sul capo, si sfondarono e ve lo lasciarono entrar dentro.
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