(1179) CAPPA, qui, per converso, è preso in senso di alabarda. Vedi sopra 35.
(1180) GLIELE, Come oggi gliene in Firenze, è relativo di nome in qualsiasi genere e numero.
(1181) L'INFERNO ecc: Nomi di due osterie che furono in Firenze.
(1182) PRESO ecc. Nel giuoco di sbaraglino. Fare una casa, vuol dire Raddoppiar le girelle o rotelline, come nella dama. Girelle poi qui è preso nel senso di Giri di cervello.
(1183) SGRUGNONE. Pugno dato nel viso.
(1184) TENDA. Sipario.
(1185) QUI È MIO ecc. Si dice di quegli sciancati che ad ogni mossa di piede sembrano voler prendere una nuova direzione.
(1186) SALTI chiamavansi donzelli dell'Ufizio dell'Onestà, il quale s'occupava di meretrici.
(1187) FA LE GRUCCE ecc. Uno scultore dappoco. Vedi c. III, 27; e IV, 17.
(1188) CHE VIEN ecc Esprime con questi due versi la prosunzione di costui, il quale si credeva un Buonarrotì e si piccava di nobile.
(1189) GLI SPAZZACAMMINI portavano già una pertica in ispalla.
(1190) TUTTO TINTO perchè il Minucci (Puccio Lamoni) fu di faccia bruna.
(1191) TIRA DI BUFFA. Fa il buffone. Le Buffe erano un simile degli aliossi, che son giuoco da fanciulli; onde, il modo può equivalere a Fanciulleria. Ma Buffa è anche la visiera dell'elmo: e perciò Tirar giù buffa a suona Operare senza riguardo.
(1192) FARFULLONI. Gli spropositi che dice il Castiglioni.
(1193) LE PIATTOLE. Vermi che stanno negli avelli. (Minucci.)
(1194) METTERVI ecc. Consumarvi tanto le buone che le cattive sustanze. (Minucci.)
(1195) LE. Le percosse.
(1196) MONNINI. Vedi c. I, 44. Dà a questi monnini il potere di uccidere, per la loro scipitaggine e pel fastidio che ingenerano.
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