Caratteri antropologici. - Si possiedono più di 20 ritratti di lui, ma nessuno sicuro; però i lineamenti, di cui ci tramandarono notizia abbastanza esatta, scrittori che lo conobbero da vicino, attestano riccamente i caratteri più propri agli psicopatici: Las Casas, infatti, che appunto lo conobbe personalmente, lo descrive: "con la statura lunga, naso aquilino, occhi azzurri, capelli rossicci, presto incanutiti"; e il figliuolo, don Fernando, la cui descrizione il Las Casas ebbe presente e parafrasò, gli attribuisce in più "guance un poco alte", che vogliono significare zigomi molto pronunziati.
Nel ritratto di Giovio (Raccolta di documenti Colombiani, III. vol. I), poi che si vuole il più autentico, troviamo: "Mandibola grande, assenza di barba, fronte sfuggente".
In quello, pur pregiato, di Capriolo, vediamo: "Rughe anormali e arcate sopracigliari grandi" (Id. pag. 108). In complesso predominerebbero i caratteri frequenti nei degenerati e nei nevropatici.
Grafologia. - Spiccati caratteri psicopatici ci presenta la sua scrittura (Vedi Tav. 1, 2, 3 e 4 coi facsimili dei suoi autografi tolti dal vol. III, e supplementi, della parte I della Raccolta Colombiana): Notiamo p. es., nella 2ª e 4ª uno strano cambiamento, presentando due tipi assolutamente diversi fra loro e differenti dallo stile dell'epoca, che era simile alla calligrafia dei num. 1 e 3, questo ultimo però sospetto nell'autenticità, e per la sigla incompleta, e perché troppo differente dalla scrittura solita di Colombo quale si vede p. es. nel numero 2, e specie del n. 4. Questa poi ha: caratteri di una mente molto conturbata; la direzione infatti della scrittura è contraddittoria, ora curva a destra, ora curva a sinistra; ora raddrizzata, con quelle vocali ora chiuse ora aperte in alto che usano i mistici, e con ricchezza strana di quelle parentesi che sono frequenti nei paranoici.
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