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      Come Beccaria, dopo aver amato caldamente la prima moglie, ne sposa dopo 3 anni un'altra; al figlio Pietro che gli domanda una raccomandazione per riavere un impiego, risponde con una lettera che parrebbe diretta ad un ignoto, in cui protesta non avere relazione con alcuna persona influente, il che non era vero perchè lo vediamo - quasi contemporaneamente (Epist. II) - raccomandare persona affatto a lui estranea nè gran che più meritevole.
      Precoce. - Fu (De Gubernatis, op. cit.), precoce come sono tutti i degenerati; a 15 anni aveva scritto il Trionfo della libertà, a 18 le Armonie giovanili, e non mancava nei suoi primi anni di quella megalomania così frequente nei giovani ma che contrasta stranamente coll'eccessiva umiltà e modestia della età matura, in cui avea tanto più ragioni d'insuperbire: come provano questi versi nel Trionfo della Libertà, dettato a 15 anni:
     
      Ed io pur anco ed io vate trilustreForse ahi! che spero la seconda vita
      Vivrò se alle mie forze inferme e frali....
     
      E più sotto...
     
      È forse a somma gloria ogni via chiusaChe ancor non sia d'altre vestigia folta?
      Dante ha la tromba e il cigno di Val Chiusa
      La dolce lira....
     
      mettendosi, come si vede, in troppo buona compagnia.
     
      Contraddizione. Bigottismo. - Nel 1810, a 26 anni circa, colui che era stato fino allora, non solo Voltairiano convinto, come mostrò in quei due poemi e nelle corrispondenze, ma fin eccessivo odiatore del prete, colui che si lagnava che al letto del moribondo suo Arese, appena allontanati gli amici, si fosse fatta affacciare l'orribile figura del prete, che andò nel 1806 precisamente per questo, a Parigi, comechè, diceva: "in Italia uno non potere vivere nè morire come vuole, mentre in Francia almeno sono indifferenti", passò all'improvviso al cattolicismo più esagerato.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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