- Ma sotto quella grande scossa morale riacquistò completamente la sua attività poetica, nuova prova del legame di questa colla nevrosi. E fu appunto allora che stese con novo stile l'inno della Pentecoste, l'unico veramente perfetto fra i suoi inni religiosi; ed in breve tempo; fu allora che concepì il Carmagnola e poi l'Adelchi; e si noti che nel Carmagnola anche a sfogo della sua melanconia introduce i cori per poter parlare (come confessò) in persona propria e senza prestare ai veri personaggi i propri sentimenti; e infatti egli sfogò molti dei suoi segreti rimpianti nel dipingere quest'eroe d'animo grande e desideroso di grandi imprese, che si dibatte con la piccolezza dei suoi tempi.
Un altro campo...
Correr degg'io, dove in periglio sonoDi riportar, forza è pur dirlo, il brutto
Nome d'ingrato, l'insoffribil nomeDi traditor.
CAPITOLO III.
Eredità morbosa.
Nè a completare il quadro patologico di Manzoni manca l'influenza ereditaria.
L'eredità pazzesca e geniale in Manzoni è veramente molteplice, specie dalla parte della madre. Già Cesare Beccarla, da cui discende Giulia, la madre del Manzoni, apparteneva a una famiglia nobiliare dove molti erano i pazzi, da una famiglia di cui diceva Verri: "non conoscere nè passato nè futuro, e operare quasi per istinto sulle sensazioni del momento attuale, e padre e madre mostrarsi tanto deboli e inconsequenti quanto i loro figli. Il padre, anzi, avendo per sè la borsa e le leggi, ha operato sì che nessuno dei figli ha alcun riguardo per lui, sino a non lasciargli una porzione di piatto a tavola.
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