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      existimetur qui somniis, ostensis fidem habens ex vetularum delirantium observationibus pendeat
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      Già sorgevano Telesio, Cartesio, Bacone, Scaligero, Campanella; e Cardano stesso s'era spesso elevato sopra i pregiudizi anche dei più grandi coetanei. Quando, adunque, Cardano, non solo abbracciava quell'assurda credenza popolare dei sogni, ma ne faceva scopo di lunghi lavori e bussola d'ogni sua azione, dovette certo sottostare ad una metamorfosi regrediente, ad una qualche modificazione cerebrale, che ridestasse su la compressa logica e su le cancellate impressioni anteriori, istinti ed idee d'uomo primitivo. E noi, senza vagare nelle ipotesi, ne abbiamo già le tracce nell'influenza ereditaria di morbo e nella paranoia di cui adducemmo prove sì numerose.
     
     
     
     
      PETRARCA(42)
     
      Quanto gravi fossero le anomalie nervose e psichiche in Petrarca avevo tentato di mostrare nell'Uomo de Genio p. 22, 60, 142, 157, 180, 194, 218, 244, 414.
      Godo di vederlo confermato con ben maggiore precisione e saldezza dal Cesareo(43) e più accuratamente dal Finzi, che, come E. Carrara e Squillace s'accosta non solo alla combattuta teoria della nevrosi del genio, ma vi apporta nuove e importanti dimostrazioni(44).
      A me pare, scrive Finzi, che in molte anomalie psichiche del Petrarca possa offrirsi qualche piccola materia di studio ai maestri della nuova dottrina, - E noi possiamo, seguendolo letteralmente dimostrarlo(45).
     
      Melanconia. Infatti, secondo la sua erudita monografia, se anche lasciamo stare l'eccentricità e il misticismo intermittente, troviamo quella costante condizione patologica del suo spirito, che egli stesso confessò nel Secreto, quando a Sant'Agostino che lo apostrofa: "Tu sei tormentato da una funesta pestilenza, detta acedia dai moderni e malinconia degli antichi", - egli risponde: "Lo confesso: dominato da siffatta tristezza, io vedo tutto aspro, tutto misero, tutto orrendo; mi sembra di essere sempre sulla via della disperazione". E continua affermando che questo travaglio lo opprime per interi giorni e per intere notti; e che nondimeno si trova spesso condotto al termine di pascersi delle proprie angosce, assaporandole con una specie di acuta voluttà. Certamente poi quand'egli si fa ad indagare le cagioni di questa sua malinconia, esse appaiono molto sproporzionate a così triste effetto.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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