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      ... Ah io non le ho avute; io porto nella coscia sinistra una profonda cicatrice di ferita fattami da.... Mi trema la mano a scriverlo. - Dello adolescente? Gli amici io li ho sepolti tutti e qualcheduno prima di morire ferì questo mio cuore superbo, geloso, amante, ma irritabilissimo; - insomma fa' conto di vedere in me un fiore annacquato con l'acqua forte. Poi le ingratitudini dei beneficati, e le disoneste persecuzioni degli invidiosi e le delusioni politiche, la guerra del Governo, gli astii del foro etc.".
      Molti, e forse la maggior parte, di questi dolori ritrovavano in lui stesso, nella sua indole, la loro causa; ma non perciò meno fortemente cooperarono ad inasprirgli l'anima e il corpo.
      Anche il soverchio lavoro intellettuale contribuì di buon'ora allo sviluppo delle sue anomalie psichiche. Nelle Memorie al Mazzini egli racconta come, avendogli il padre donata una cassa di libri (romanzi, poemi, opere storiche e filosofiche), egli tutto avidamente si diede alla lettura, alzandosi perfino la notte per leggere, tanto che infine "si posero a molinarmi in testa un ballo infernale: Bacone, il gran cancelliere, teneva per la mano messer Ludovico Ariosto, il Frate Passavanti veniva dietro a Voltaire: nei moti veloci la gonnella bianca della Radcliffe si mescolava con la toga rossa del presidente di Montesquieu: stetti, aggiunge, per acquistarne una infiammazione cerebrale".
      E più oltre: a Pisa "leggeva da mattina a sera; mi chiusi fino quindici interi giorni in casa fingendomi ammalato per istudiare.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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