Schopenhauer. - Scrive MÖBIUS (Uber Schopenhauer, Leipzig, Barth, 1899): Gli Schopenhauer derivano dall'Olanda; il nonno del filosofo, Andrea, era un fine intenditore d'arte e si era formato una bella collezione di quadri; egli sposò l'olandese Anna Renata Soermans, la quale dopo la morte del marito, fu dichiarata debole di mente e posta sotto tutela; e finì in età avanzata nella demenza. Andrea contava fra gli zii paterni, uno imbecille, l'altro quasi pazzo, il terzo tisico; la madre sua era coltissima scrittrice ma atrofica nel sentimento, la sorella somigliantissima al padre.
Dei quattro suoi figli, uno, Michele Andrea, fu imbecille dalla nascita; un altro, Carlo Gottfried, era molto eccentrico; di un terzo, Giovanni Federico, non si hanno chiare notizie. Enrico, il primogenito dei figli di Andrea e Anna Renata, il padre del filosofo, fu grande e forte, con viso corto, gran bocca e mandibole sporgenti; sordastro in buona età, era considerato da tutti come eccentrico; uomo d'onore, però, nel miglior senso della parola, si sposò in età avanzata con Giovanna Enrichetta Trosiener, che pure non lo amava, ma che parlò sempre di lui con grande stima, quantunque gli riconoscesse non pochi difetti, come eccessivo amor proprio, pedanteria, durezza nei modi. Schopenhauer stesso scrisse aver avuto molto a soffrire, da giovane, per le asprezze del padre.
Il Möbius fa osservare qui la singolare somiglianza tra la famiglia di Goethe e quella di Schopenhauer; in entrambe: un uomo maturo sposa una donna giovane piena di spirito, la quale stima suo marito, ma non lo ama, in entrambe si osservan frutto di questo connubio un uomo di genio ed una figliuola buona, ma anomala.
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