Ma intanto, si soggiunge, con tutto ciò voi fate del mondo nient'altro che un grande manicomio. Oh! si rassicurino costoro, chè dello spazio libero per le menti tranquille e timorate ne resta, e di molto. Tutto il mondo che lavora senza elevarsi ad una idea, tutto il mondo che si affatica dietro ad una misera croce, ad un impiego, ad una zolla, tutto quel mondo insomma che fa da platea ed anche da orchestra ai pochi attori di genio, è immune di questa pece; e così anche coloro che essendo fra i più e volendo essere fra i meno si formalizzano di queste teorie, e sminuzzando i dettagli o vedendo solo, un lato della questione non ne capiscono o fingono di non capirne l'insieme.
Ma forse migliore d'ogni ragione, è quella che siamo in un paese vecchio, che, come i vecchi ed i bambini, ha terrore di ogni novità; e per difendersene crea la leggenda e la fiaba, che. trasforma in uno strupo di caotici demolitori quanti osano pensare diversamente dalla inerte maggioranza e cerca annichilarlo.
Passeggiando nella nostra capitale è ovvio, infatti, l'imbattersi in molti di quei semi-politici e semi-scienziati, che fanno della doppia mediocrità uno sgabello alla fama propria non solo, ma anche all'infamia altrui; ed è ovvio sentire presso costoro gabellate d'assurde e rivoluzionarie delle teorie, che presso molti scienziati di altri paesi hanno ormai diritto di cittadinanza. Nè vale il rispondere con libri che arrechino nuove esperienze, nuove prove; essi non hanno il tempo per leggerli, nè forse l'ingegno a capirli.
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