Mangione si classifica martire dell'Italia e del proprio genio, eppure si adatta a far da sensale.
E non sarebbero mattoidi se insieme alla apparenza della serietà e alla tenacia costante in una data idea, che li fa simili al monomaniaco ed all'uomo di genio, non s'accompagnasse spesso negli scritti la ricerca dell'assurdo e la continua contraddizione e la prolissità e futilità pazza; ed una tendenza che supera tutte l'altre, la vanità personale.
Così il Cordigliani si accinge ad insultare alla Camera per aver un vitalizio dal Governo e crede che ciò gli debba tornare a grande onore. Cosi Passanante dopo aver predicato: "Non distruggiamo più vita umana, nè proprietà", danna a morte i rei dell'Assemblea; e dopo aver ordinato di "rispettar la forma del Governo", insulta la monarchia e tenta il regicidio e propone di abolire gli avari e l'ipocrisia.
Un medico vi stampa che i salassi espongono allo eccesso di luce; ed un altro, in due grossi volumi, vi predica che le malattie sono elittiche.
Vero è che qua e là qualche concetto nuovo e robusto ti vien fuori dal caos di quelle menti. Così, p. es, in mezzo alle assurde sentenze, ne ha Cianchettini alcune bellissime: "Come una porta chiusa a chiave non può essere aperta senza lesione che con chiavi o grimaldelli, così l'uomo avendo perduto la libertà mediante la lingua, non è che la lingua che possa svincolarlo senza lesione di parte".
In mezzo ai cantici spropositati dello Scottatinge, trovo questo bel verso sull'Italia
Padrona o schiava sempre - ai figli tuoi nemica.
| |
Italia Cordigliani Camera Governo Passanante Assemblea Governo Cianchettini Scottatinge Italia
|