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      Molti s'attaccano ad un personaggio, intrigano presso di lui, poi vanno fino al Re, al Parlamento; non di rado incontrano; od al più sono ritenuti per esagerati litiganti; ma poi finalmente, dopo che la loro insistenza stancò clienti, giudici, deputati, essi trasformano la violenza curialesca e scrittrice in vie di fatto, pur sicuri che tutto loro verrà perdonato in grazie alla giustizia della causa, e servirà anzi a risolversi in loro favore, il che a dir vero qualche volta loro capita in virtù dell'assurda istituzione dei giurati; così il G.., perduta una lite, aveva ferito con un colpo d'archibugio il conte Colli e fu prosciolto, per la singolare eloquenza che sviluppò avanti ai giurati; dieci anni dopo finì per invadere ad armata mano un appartamento che aveva già venduto e che voleva riavere ciò malgrado, e che ancora sostiene per suo.
      Come l'erotomaniaco s'innamora d'un soggetto ideale o si immagina di essere amato da tale che non l'ha nemmeno veduto, così essi fanno col diritto, che non ha altro aspetto per loro se non quello che lor può giovare; e gli avvocati ed i giudici che non li sostengono diventano altrettanti nemici; concentrano l'odio verso un nemico immaginario o non vero; e fanno a lui rimontare ogni disgrazia. Un certo B.,., cui il parroco, con pieno diritto, aveva tolto un campo, si mise in mente di avere il diritto di ferire tutti i preti del suo paese, perciocchè, egli diceva, "il cattolicismo è in opposizione col nostro governo", e poi tutti i pretori, perchè preti e pretori sono uguali; un altro giorno tenta d'incendiare la chiesa, il tutto dopo una serie di liti e proclami molto sensati e giusti, se si vuole, nel fondo, ma non nelle applicazioni.


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Tre tribuni studiati da un alienista
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori
1887 pagine 171

   





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