Abusano poi nelle parole e negli scritti di simboli che diventano alle volte la loro esclusiva maniera di esprimersi.
Così, p. es., si trovarono da Lazzaretti lunghe striscie di carta su cui erano disegnati cavalli con quaranta gambe e venti ali; un altro megalomano, credendosi dappiù degli altri uomini, sdegnava scrivere colle lettere usate comunemente e parlare coi vocaboli ordinari: quindi aveva una lingua sua speciale da lui immaginata, e la sua scrittura era composta da tante piccole medaglie in mezzo alle quali eravi un simbolo, e sotto una epigrafe esprimente l'idea che voleva indicare. Egli poi si firmava: Padrone del mondo. Quest'individuo fu facilmente riconosciuto come pazzo, ma se egli colle sue idee barocche fosse per avventura riuscito a commuovere qualche turba di ignoranti (come avvenne a Lazzaretti), probabilmente sarebbe stato accusato di cospirazione e condannato. Costui (che era poi pederasta) aveva con tali segni fatto un vero programma politico.
Senza affetto per alcuno, hanno tendenze ad isolarsi, a vivere rinchiusi nelle loro cerchie d'idee: e spesso vi tempestano di scritti e di lunghe autobiografie, mentre a voce non vogliono o possono rispondere.
Vedono negli infermieri ora ministri che li proteggono, ora spie che li perseguitano, ora persone prima loro note; inclinano essi a interpretare tutto quanto vedono e sentono come relativo alla loro personalità: s'imbattono in un avviso d'osteria - li si accusa di essere ubbriachi. - Il principe tale ha il loro nome - è perchè anch'essi sono principi.
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Lazzaretti Padrone Lazzaretti
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