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      - Un prete, che si credeva perseguitato per certe sue maccherelle, vedendo, p. es., all'Esposizione di Torino il cane da caccia di V. E.: "Ecco, me lo misero qui per mostrare che invece di fare il prete fo il cacciatore". - Un veterinario fa degli elogi sperticati nel giornale ad uno di costoro, che credendosi dannato, avea regalato una grossa somma ad un sindaco; il credereste? esso andò su tutte le furie - pretendendo che l'elogio partendo da un veterinario, voleva significare: esser egli una bestia.
      Uno avendo veduto della paglia nella strada: "È segno, dice, che non vi doveva andare". Se una mosca cade morta nel suo piatto: "È per indicarmi che è avvelenato".
      Hanno illusioni in cui vedono le persone colla faccia d'un altro. Vi è qualche mistero sotto, dicono, e li cominciano a fissare sul gesuita, sulla polizia, sul magnete. Avendo esagerato insomma in strano modo il senso della propria personalità vedono se stessi designati nei libri, come profeti, per la stessa ragione che sono bastardi di re, ecc., o scopritori della quadratura del circolo, creatori di nuovi partiti. In genere l'idea fissa comincia a germinare lentamente in quegli individui predisposti, in seguito ad una forte emozione o una viva sensazione.
      Un magistrato di mediocre intelletto, comincia a fissare che gli oggetti di rame nuociono alla salute e loro attribuisce le malattie sue e degli altri.
      Una ragazza, che già sino da 16 anni mostrava una tendenza a preoccuparsi delle cose più futili, senti parlare di un cane arrabbiato che aveva morsicato un altro cane; evita non solo i cani, ma gli oggetti che possono essere stati da loro toccati, perfino le corde della lavandaia ed il bucato, poi i suoi genitori, perchè non prendevano precauzioni sufficienti; più tardi comincia a sospettare fino delle loro esalazioni.


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Tre tribuni studiati da un alienista
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori
1887 pagine 171

   





Esposizione Torino