.... chi le distribuiva.
Checchè dicasi, è, ad ogni modo, questa una notevole contraddizione: ma non è la sola. Egli è repubblicano, e poi si piace, ogni momento, nel citare le più insignificanti frasi di Re Vittorio, quando per esempio gli diceva: Sei un bravo uomo; e nei suoi giornali tira a colpi infocati contro i repubblicani assai più che contro i monarchici.
Questa contraddizione è uno dei caratteri dei mattoidi. Cosi il Cordigliani si accinge ad insultare alla Camera per avere un vitalizio dal Governo, e crede che ciò gli deve tornare a grande onore; così Passanante, dopo aver predicato: "Non distruggiamo più vita umana, nè proprietà", danna a morte i rei dell'Assemblea; e dopo aver ordinato di "rispettar la forma del Governo", insulta la monarchia e tenta il regicidio (LOMBROSO, Genio e Follia, 1882, IV ed.).
Il pastore Bluet si credeva apostolo e conte di Permission, e, come l'autore dello Scottatinge, non degnava rivolgersi che a regnanti, ma poi non isdegnava funzionare da scozzone.
Un altro dei caratteri di costoro, che non manca in lui, è quello di lasciarsi trascinare ad affermazioni erronee, giustificandole subito, rabberciandole, direi, con singolare abilità.
Così egli dichiara di essere stato aiutante di campo di Garibaldi; ma poi, quando si provava che non lo fu, dichiara che intendeva dire suo compagno inseparabile, perchè ebbe l'onore di accompagnarlo nell'agro romano; il che è certo una cosa assolutamente diversa. Così Mangione, smentito sulla falsa asserzione che Giusso gli avesse dato uno schiaffo, subito correggeva: Uno schiaffo morale.
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