Nell'aprile 1878 pretendeva ad ogni costo che quella Facoltà Giuridica nominasse professore onorario Aurelio Saffi. Il Rettore avendogli obbiettato che i regolamenti non lo permettevano, egli si diede ad eccitargli contro gli studenti; ma la Facoltà si adunò e votò perchè fosse rimosso dall'ufficio. Il Coppino lo sospese: egli si ribellò contro il Ministro, sostenendo non potesse sospenderlo; disse che gli studenti avevano riprovato il contegno del Ministro. Ma pare, anzi, che questi, stanchi, a loro volta, del loro rumoroso Tribuno, lo fischiassero di santa ragione, sicchè egli si appellò dagli studenti al Saffi.
Schiaffeggiato dal Pierantoni, pochi anni dopo, ne loda poi in un pubblico giornale la dottrina, l'eloquenza, dopo che egli assistette ad una sua lezione, a Macerata, di enciclopedia giuridica, e di nuovo lo brindava ed elogiava quando fondava il così detto Istituto di diritto internazionale; un'idea sua, diceva lui.
Quando De Sanctis giunse al potere, egli chiesegli una cattedra di primo ordine, e vedendonelo riluttante, lo minacciò di pubblicare aver egli venduto, essendo Ministro, i segreti di Stato agli speculatori di Borsa; lui, il De Sanctis, che visse e morì povero!
A Napoli, dove venne poi mandato come incaricato dal Coppino, promuoveva, con un discorso che stancò mezzo mondo, l'anti-concilio ecumenico, l'agitazione per la riforma religiosa e per la pace universale, egli che ne era così poco fautore in particolare!!
Un nuovo Ministro, il Perez, nel 1872 l'allontana da Napoli e lo nomina a Parma; egli protesta, ma poi vi va; e nel 1880 vi lesse una buona parte dei suo enorme volume, una bagattella di 549 pagine, sulla libertà; e iniziò proteste per la nomina d'un suo collega per influenza parlamentare.
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