Fu deferito al Consiglio Superiore, e, malgrado la sua splendida difesa, fu destituito.
Da quel giorno gettò una valanga d'ingiurie, di minaccie, di ricatti ai giudici, ai Ministri, alle loro mogli, figli, amici - ingiurie spesso prese sul serio - e pur troppo vendicate, come se fossero il parto d'una mente sana, e vendicate così severamente da rivolgere in simpatia il ribrezzo che potevano meritare.
In complesso, questo uomo che si potrebbe dire un vortice animato di liti politiche e personali, 'riproduce, esattissimamente, il tipo di quel mattoide querulante di cui abbiamo dato la descrizione poco sopra, salvo la differenza che ne viene da un ingegno non comune e da una non comune coltura.
Per chi rifuggisse dalle descrizioni generiche, offro queste note ufficiali di Lasegue, Blanche e Tardieu su un altro querulante politico, Léon Sandon, anch'esso d'ingegno singolare, che invece di tormentare Baccelli e Depretis, ebbe a dar noia, e non poco, a Billault e Napoleone III (29).
Nella sua giovinezza, Sandon, avvocato ambizioso oltre misura, si trovava in una posizione assai bassa. Si attacca al Billault, suo compagno di scuola, da cui viene elevato a posti superiori al suo merito; abbandonato, poi, da lui quando ne capì la pazzia, gli addossa la responsabilità dei suoi errori, e dei malanni che si era attirati.
Si lagna d'esser oggetto di persecuzioni inaudite; ed invece si fa egli organizzatore d'un sistema di calunnie, per cui tutti i mezzi, anche il falso, sono buoni, e col quale cerca di comprometterlo.
| |
Consiglio Superiore Ministri Lasegue Blanche Tardieu Léon Sandon Baccelli Depretis Billault Napoleone III Sandon Billault
|