Il giorno stesso delle nozze, a cui aveva invitato nientemeno che Holtzendorff a testimonio, si perdette con questi ne' suoi sproloqui così, che dal mattino si venne all'ora in cui stava per chiudersi l'Ufficio Municipale, ed intanto la sposa aspettava quasi sola sul lastrico. Altrettanto si dica dell'amore pel padre, che quasi mai negli ultimi tempi ebbe a vedere; e quella sola volta che andò a Savona appositamente per salutarlo dopo parecchi anni di assenza, avendo trovato degli amici, perdutosi seco loro nelle solite orgie di parole e di vino, se ne dimenticò affatto; e quando il poveretto lo raggiunse, non ebbe che il tempo di richiederlo delle sue valigie e di andarsene.
Un amore per gli uomini lo ebbe, ma, per quanto mi risulterebbe da parecchie informazioni, era, e fino dai 17 anni, un amore che proverebbe più la mancanza che la presenza del senso morale.
Quanto alle vere amicizie, egli ne iniziò molte, ma nessuna, che io sappia, che non tradisse e non convertisse in sorgente di odio e di accuse.
Lo stesso povero Mattiauda, che perdette per lui tanto tempo e denaro, ne fu gratificato solo con vili contumelie che diedero luogo all'ultima sua condanna; e così l'ultimo ospite suo in Isvizzera.
Un certo L.... che spese forti somme a suo pro', finì col riceverne l'onorevole battesimo di Sacco d'oro e di asineria.
L'amore stesso per quella femmina ch'è sua moglie, la quale apparteneva, come è ben noto, ad una famiglia addetta alla monta degli asini, ed in cui non mancavano le note criminose (il che è bene ricordare quando si pensi all'importanza che hanno le affinità criminose per dimostrare le tendenze immorali), è, piuttosto, una sottomissione brutale, come accade alle tempre affatto astratte e teoriche innanzi ai caratteri pratici, d'azione, che non l'amore calmo ed eguale del coniuge.
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Holtzendorff Ufficio Municipale Savona Mattiauda Isvizzera Sacco
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