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      Ecco qui una delle vie con cui le novazioni s'introducono: gli uomini in preda agli stenti o ai dolori non fanno più la guerra solita alle innovazioni quando possono sperare (e la fame o il dolore li aiuta ad illudersi) di vederne mitigata la loro sorte. cambiar di fianco quando sperano vederne scemato il dolore: e così accade dei bimbi, che, nemici anche essi di ogni faccia nuova, cominciano ad acchetarsi e farle festa quando essa s'accompagni alla presenza o alla speranza di una chicca o di un balocco.
      Ma, non ostante questa spinta potente, la forza d'inerzia terrebbe quasi sempre il soppravvento (non vedo, a prim'occhio, eccezione che per le Pasque veronesi, i Vespri siciliani e il sasso di Balilla) senza la comparsa o l'impulso dei geni, degli alienati o dei mattoidi, che, appunto perchè tali, appunto perchè hanno un organismo e quindi tendenze ben differenti dalle comuni, quando trovino un terreno predisposto, provocano i mutamenti non senza pagarne spesso il fio col martirio, col carcere e con le risate accademiche, e non senza, anche, ricadere nella primitiva legge d'inerzia e lasciar quindi il tempo che trovano, quando essi, come Cola, come Masaniello, come Savonarola, della cui pazzia darò più sotto le prove, siano comparsi troppo presto nel mondo.
      Gli è che in essi soltanto si può trovare accoppiata alla tendenza opposta dell'inerzia l'originalità, che è propria dei geni e dei pazzi, e più ancora di quelli che sono l'uno e l'altro insieme, l'esaltazione capace di generare una tal dose di altruismo che valga a sacrificare i proprii interessi e la vita per far conoscere e spesso accettare i nuovi veri al pubblico, a cui ogni innovazione è sempre inaccetta, e che se ne vendica, non di raro, col sangue.


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Tre tribuni studiati da un alienista
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori
1887 pagine 171

   





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