13. Corpi gratuiti. - Un altro dei danni della nostra doppia piaga parlarnentare ed avvocatesca è anche la tendenza a sostituire una proposta di legge dove urge un provvedimento immediato, e una Commissione quando il progetto non si trovi su due piedi; e quella d'organizzare, a somiglianza del Parlamento e con un'impotenza ancor maggiore, con un'azione, anzi, solo negativa, ritardataria, e qualche volta contradditoria, dei Corpi consultivi, come i Consigli di sanità, d'istruzione pubblica, d'agricoltura, ecc., gratuiti tutti, in parte elettivi, di uomini anzi, occupati altrove spesso in gravissime bisogne, i quali idealmente dovrebbero avere la suprema direzione, insieme ai Ministri, dei grandi interessi dello Stato, ma, in fondo, colla collettività gratuita, coll'intermittenza e colla mancanza di ogni voto esecutivo, finiscono per ritardare, alle volte peggiorare, orpellandone ed attenuandone la responsabilità, l'azione dei Ministri.
Gli uomini, p. es., preposti ai Consigli d'igiene, saranno ciascuno individualmente migliori (e per molti la mia amicizia si confonde coll'ammirazione) di colui che si dovesse scegliere a capo effettivo della sanità del regno; ma malgrado ciò, se esso ne riunisse il potere e la responsabilità, riescirebbe più efficace, più utile; saprebbe colpire i morbi epidemici appena sôrti, sarebbe indipendente dalle fluttuazioni della politica, e se errasse, ne risponderebbe.
Sostituiamo, dunque, ove sia possibile, degli specialisti ai Corpi consultivi, e diamo loro non solo un voto puramente teorico, ma anche esecutivo, e associato ad una massima responsabilità in quella parte in cui non entra affatto la politica, e in cui la scienza moderna vuole specialisti direi specializzati, e non uomini-omnibus che passino dall'uno all'altro ramo più diverso.
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