Il padrone dichiarò credere verissima questa scusa, sapendonelo lettore infervorato e di fatti lo riprese appena fu assolto. - Un altro esempio offerse Grimal: nel 73 a Parigi delibera di commettere un delitto per far parlare di sè, come nei giornali leggeva dei grandi malfattori; tenta un incendio, e, suo malgrado, non è creduto reo; maltratta la moglie che poi muore, e se ne denuncia l'autore, ma anche qui esce con sentenza di non farsi luogo; allora gli capita sott'occhio il processo della vedova Gras, e, per imitarla, getta sul viso di uno che gli era amico, dell'acido nitrico: l'amico muore, ed egli non che nascondersi narra a tutti la sua bella azione; il dì dopo, corre a leggere il Petit Journal, che raccontava il triste fatto, si costituisce egli stesso alla questura, dove si appurò che le idee dei suoi delitti gli vennero in capo in grazia dei romanzi giudiziarii e dei fatti diversi dei giornali che erano la sola sua prediletta lettura. - E altrettanto dicasi dei romanzi, di quelli in ispecie, che si intrattengono esclusivamente di bisogne criminali, come è triste vezzo oggidì nella Francia. - Nel 1866, due giovanotti, Brouiller e Serreau, assassinano una mercantessa strangolandola; arrestati dichiarano che il delitto fu loro suggerito dalla lettura di un romanzo di Delmons. - Alcuni, disse assai bene La Place, sortono dalla natura un organismo incline al male ma non son determinati all'azione che dal racconto e dalla vista dei misfatti altrui. Un pacco di 10 cedole rubate si trovò pochi anni sono avviluppato in una carta ove il ladro avea scritto queste triste linee di un romanzo di Bourrasque: "La coscienza è una parola inventata per spaventare i gonzi e costringerli a poltrire nella miseria.
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