E nemmeno quando agisce in una data direzione costante modifica essenzialmente la quota di certi reati: p. es. nei furti qualificati in Italia l'azione del rincaro dell'alimento è notevole: ma il massimo divario oscilla fra 184 e 105, ossia con una variabilità di 79/0000. E quando i reati di libidine crescono per il buon mercato, la massima differenza è di 2,14/0000, il che si comprende quando si pensa alla maggior influenza organica ereditaria, alla climatica ed etnica.
Senza poi dire la strana contraddizione che alle volte emerge pel fatto che quando il pane è caro mancano i denari per gli alcoolici, e per ciò, in linea regolare, gli omicidi e le ferite diminuiscono; ma viceversa, qualche volta, si assassina di più (come a N. Galles) per procurarseli. - Morbihau e Vandea, secondo Joly, figurano fra i più morali (France criminelle, 353), eppure i salari sonvi di poco aumentati, mentre gli oggetti necessari alla vita vi son raddoppiati di prezzo, ma vi si abusa meno di alcoolici. Invece a Bouches de Rhône, i salari accrebbero del 30 e le derrate del 15%; ad Hérault crebbero i salari dal 60 al 90% e meno assai le derrate, eppure questi due dipartimenti sono fra i più immorali perchè appunto vi si abusa di più d'alcoolici e, lì, il se débaucher è sinonimo di sollazzarsi.
È un fatto che le carestie sono rare e vanno scemando, mentre i furti son costanti e vanno aumentando (Joly, La France criminelle, 358).
Quindi comprendiamo perchè la quota dei delitti che si deve alla privazione di alimenti, alla vera miseria, sia più scarsa di quanto si immagina dai più: nelle statistiche del Guerry il furto dei commestibili entra per 1/100, appena, sul totale dei furti; ed anche in questa quota la fame vi può assai meno della leccornia.
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