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      6. Frode, falso, ecc. 786 194 " 24,7 111 " 57,2 83 " 42,8
     
      Sarebbe evidente una frequenza maggiore nelle ferite e percosse e nelle offese al pudore e ribellione; venendo poi in seconda linea gli assassini e gli omicidi; in ultimo gli incendiari ed i ladri (i rei dunque, contro la proprietà), che però sono più abbondanti dei primi fra i beoni abituali. Un minimum degli uni e degli altri si ha nei falsi e nelle truffe e pour cause; perchè, com'essi mi dicevano; "Ci vuol la testa a posto per commettere le truffe".
      Però una notevole differenza darebbe in queste proporzioni il Marambat, il quale comunicò all'Accademia di Parigi (Revue scientifique, 1888) alcune osservazioni statistiche fatte sulla frequenza dell'alcoolismo nei criminali. Sui 2950 condannati da lui esaminati, 78% erano ubbriaconi; emergerebbero i vagabondi e mendicanti che ne dànno il 79%; gli assassini e gli incendiari darebbero il 50 e 57%; i colpevoli di attentati al buon costume il 63%; i ladri, i truffatori, ecc., il 71%; però, nel complesso, egli notò nei reati contro le persone l'88% d'ebbri; il 77% in quelli contro la proprietà; nei recidivi il 78,5%.
      Anche Marro trovò in 1ª lista, fra i suoi beoni, i grassatori, 82%; i feritori, 77%; i ladri, 78%; venendo poi i truffatori, 66%; gli assassini, 62%; e gli stupratori, 61%. Vétault (op. cit.) in 41 alcoolisti delinquenti trovò:
     
      15 omicidi
      8 ladri
      5 truffatori
      4 attentati al pudore
      4 feritori
      2 oltraggi in offesa al pudore
      2 vagabondidi cui 13 soli furono tenuti responsabili.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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