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      Dove, insomma incontrastabilmente influisce l'istruzione sulla criminalità, è nel mutarne l'indole, nel renderla meno feroce.
      Fayet e Lacassagne mostrarono che:
      1° negli analfabeti predominano gli infanticidi, la soppressione di parto, i furti, l'associazione di malfattori, saccheggi, incendi;
      2° in quelli che san leggere e scrivere imperfettamente prevalgono l'estorsione di cambiali, minaccie per iscritto, ricatti, saccheggi, guasti di proprietà, ferimenti;
      3° negli istrutti a leggere e scrivere prevalgono concussione, corruzione, falsi in iscritto, minaccie per iscritto;
      4° negli istrutti con coltura elevata, falsi in scrittura di commercio, estorsione di fondi dei funzionari pubblici, falso in scrittura autentica, sottrazione d'atti, delitti politici (o. c.).
      Insomma vi è una criminalità specifica per gli illetterati, è la più feroce ed una per i letterati, ed è la più astuta, ma più mite.
      Il minimo del falso - 107‰ - ed il massimo degli infanticidi 705‰, si trovano fra gli illetterati: invece nei condannati con coltura superiore prevalsero i falsi di carte pubbliche, abuso di ufficio, infedeltà e truffa, mancando gl'infanticidi e i reati di violenza.
      In Austria tra gli analfabeti prevalsero ratti, rapine, infanticidi, aborti, uccisioni, furti, bigamie, omicidi, danneggiamenti, ferite (o. c.).
      In Francia pure dagli studi più recenti di Socquet (Contribution a l'étude de la criminalité en France) si vedono man mano diminuire i rei illetterati al 1876-80 in confronto al 1831-35: gli omicidi e gli assassini della 1/2, gli infanticidi e gli aborti di 1/3; i reati contro i costumi quasi di 1/3; i rei coltissimi poi scemano di 1/2 negli assassini e omicidi; mentre sono quasi stazionari negli altri reati(112).


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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