Il nuovo eroe di questi ultimi anni del secolo non è nè un grande scienziato, nè un grande artista, ma Napoleone I.
Chi può meravigliarsi, dopo ciò, se in una società così satura di violenza, la violenza scoppia fuori di tempo in tempo, da ogni parte, in lampi e tempeste? Non si può impunemente dichiarare santa la violenza, con il sottinteso che essa debba essere applicata solo in un modo determinato; presto o tardi arriva chi trasporta il Vangelo della forza da un credo politico ad un altro.
L'istruzione ci favorisce dunque la simulazione e la violenza - peggio ci rende inerti ed inetti e quindi mendaci - o quel che è lo stesso politicamente malvagi
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Son lieto di essere in questa stato preceduto dal grande maestro mio Taine in queste sue ultime pagine quasi monito sacro alle nostre razze latine così tenaci e gloriose di quello che è la massima loro ruina.
La vera istruzione, la vera educazione, scrive Taine(117), si ha al contatto delle cose, alle innumerevoli impressioni sensibili e che l'uomo riceve tutto il giorno nel laboratorio, nella miniera, nel tribunale, nell'ospedale, davanti agli strumenti, al materiale, che entrano per gli orecchi, pel naso, per l'odorato, e che sordamente elaborate, si organizzano in lui per suggerirgli prima o dopo una combinazione nuova, una semplificazione, un'economia, un perfezionamento, un'invenzione. Di tutti questi contatti preziosi, di tutti questi elementi assimilabili e indispensabili, il giovane francese è privato, e appunto nell'età più feconda.
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