Cosicchè le eccezioni sono così grandi da inforsare le conclusioni sintetiche certo anche perchè nemmeno la somma delle tasse e delle imposte rispecchia il decorso della ricchezza.
2. Lotto. Imposte dirette ecc. - Ma assai peggio vi si riuscirebbe studiando le singole tasse e i singoli proventi in rapporto alla criminalità.
Non conto nemmeno i proventi del lotto perchè non solo non crescono nel senso della ricchezza, ma segnalano, anzi, l'incremento della miseria e dell'imprevidenza. Ora sommare quelli coi contributi delle industrie era come sommare insieme i gradi di calore di un liquido al di sotto di 0° e d'un altro al di sopra dell'ebollizione; verrebbero fuori delle medie che non hanno nessun rapporto col vero, anzi che gli sono contrarie.
Prendendo dunque a considerare, nel 1885-86, la media della tassa di ricchezza mobile secondo il reddito privato di ogni abitante, troviamo fra le provincie che pagano di più (da L. 52 a 18), dopo Livorno, che è il primo come lo è nei delitti, tutte le provincie e delle città principali e insieme Porto Maurizio, Novara, Alessandria, Pavia, Piacenza, Cremona, che non sono le più criminose, e fra quelle che pagano meno da L. 5 a L. 9, oltre Macerata, Belluno, Arezzo, Perugia poco criminose - Cagliari, Sassari, Avellino, Chieti, Salerno, Campobasso, Messina, che lo sono moltissimo, certo perchè meridionali.
Altrettanto dicasi per le altre imposte dirette in cui ancora eccellono le provincie delle città principali e poi Livorno, e ultime sono Sondrio e a poca distanza Campobasso.
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Lotto Livorno Porto Maurizio Novara Alessandria Pavia Piacenza Cremona Macerata Belluno Arezzo Perugia Sassari Avellino Chieti Salerno Campobasso Messina Livorno Sondrio Campobasso
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