Reclus (Géographie universelle, II, 618) scrive che in Tregnier (Brettagna) havvi una cappella ove vanno ad invocare dalla Madonne de la haine (dell'odio) la morte della persona odiata.
Se si stesse ad alcune statistiche, a dir vero scarsissime, là dove abbondano gli atei si avrebbero meno rei che a pari condizioni dove spesseggiano i cattolici e protestanti, il che però potrebbe confondersi colla loro maggior coltura essendo che gli atei in Europa abbondano solo fra i cittadini più colti.
Ricordiamo, infatti, che in Prussia (Friedr. Arch. f. Strafsrech., 1884) si notarono:
0,87 criminali cattolici %
0,65 " ebrei
0,37 " atei.
E come, del resto, concludere ad un'uniforme influenza della religione quando si sa che se gli Alfourus ed i Santala, popoli quasi selvaggi e di un'onestà meticolosa, non hanno religione e al più adorano gli Spiriti, mentre gli ebrei con 3000 anni di monoteismo furono spesso dediti se non ai delitti, a mestieri equivoci e all'usura, prova che l'onestà può esistere senza credenze teistiche (Spencer, Revue Philosophique, 1881), e viceversa? D'altronde è noto che i cattolici in Baviera e in Prussia dànno un numero maggiore di delinquenti dei concittadini protestanti(152), mentre, invece, nell'Annover, nella Svizzera, nei Paesi Bassi, dànno cifre minori; e nella stessa Prussia si vedono i divari rimpicciolirsi ogni anno, anzi, nell'ultimo quinquennio farsi quasi nulli (v. s.).
Ricordiamo come Joly che pure invoca l'azione moralizzatrice delle "pratiche esterne della religione" e ci addita la Normandia, in cui il rispetto alla religione rituale è diffuso e la criminalità è elevatissima; e riferendoci il motto proverbiale sugli abitanti della Lozère: Losérien, le chapelet d'une main et le couteau de l'autre; riporta questo fatto avvenuto nell'Ardèche.
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