Ma a questo proposito meglio qui giova compendiare le leggi ereditarie così mirabilmente illustrate ora da Orchanski.
Orchanski(172) dimostra che l'eredità essendo una funzione dell'organismo dei produttori, corrisponde ad ogni momento dato all'energia delle altre funzioni dei parenti ed al loro stato generale e segue parallelamente l'evoluzione generale dell'individuo. Ognuno dei parenti manifesta la tendenza a trasmettere il proprio sesso; e fra i due prevale quello che si trova più vicino all'epoca della propria maturità. Per ciò e pel principio d'interferenza, determinata dalla prevalenza dell'energia specifica di uno dei parenti, prevalgono di numero in ogni famiglia i figli del sesso del primogenito.
Quanto alla rassomiglianza prevale quella col padre: ma però i maschi assomigliano più al padre, le figlie alla madre. Lo stesso principio regola, generalmente parlando, la trasmissione della struttura, con questa particolarità però, che gli uomini offrono nella struttura maggiore variabilità delle donne, le quali per contro presentano nello scheletro una maggiore stabilità.
Egli estese questo studio sull'eredità morbosa sopra famiglie in cui uno almeno dei membri era affetto da tubercolosi o da sifilide o da alcoolismo o da alienazione mentale o da altra nevrosi: e trovò che quello dei genitori che era malato, specialmente se era il padre, mostrava una tendenza maggiore a trasmettere il proprio sesso e prevalentemente ai figli malati: tutto ciò poi specialmente quando i genitori erano nevropatici, perchè quelli tisici presentavano il rapporto inverso (non può dir nulla di altrettanto certo a proposito dei genitori alcoolisti). Dividendo poi i malati neuropatici in malati organici e funzionali trovò che dal padre neuropatico nascon figli con nevrosi solo funzionale.
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Orchanski
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