CAPITOLO XV.
Stato civile. - Professionisti. - Ozio.
Stato civile. - Sapendo che la cifra maggiore dei delinquenti oscilla tra i 15 ed i 25 anni, e che nelle donne la maggior quota è fornita dalle prostitute e dalle minorenni, resta ovvio il presumere che i celibi offrano una cifra massima al delitto in confronto dei coniugati.
Difatti, facendo le debite deduzioni dei celibi impuberi, troviamo:
in Italia (1869) 1 condannato ogni 77 celibi adulti (Curcio)
1 " " 1211 " adulte
1 " " 256 maritati
1 " " 2073 maritate
1 " " 195 vedovi
1 " " 2034 vedove.
In Austria la popolazione criminale celibe eccede la onesta, come 50 su 37, e la coniugata è inferiore a quella della popolazione come 45 a 52; i vedovi condannati starebbero agli onesti come 4 a 9 (Messedaglia, op. cit.).
Una distribuzione, per analoghe ragioni, assai somigliante, si noterebbe negli alienati; solo i celibi vi sarebbero in minor numero. Così il Verga avrebbe rilevato:
1 pazzo ogni 474 celibi tra i 20 e i 60 anni
1 " 1418 maritati.
Girard ne trovava, dal 1841-57: 1 ogni 2169 celibi
1 " 7049 maritati
1 " 4572 vedovi,
e quanto al sesso, Lunier, dal 1856-62:
1 ogni 2629 maschi, 2931 femmine
1 " 4754 " 5454 "
1 " 3421 " 3259 "
I pazzi celibi spesseggiano assai più dei rei celibi, perchè essi entrano in età assai più tarda nei manicomi che non i secondi nelle case di pena. Si noti che tanto nella via del crimine come della pazzia, in confronto ai vedovi le vedove hanno sempre una grande prevalenza, la quale in Austria però viene spiegata dal Messedaglia, e in Italia dal Lolli (op. cit.
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