Gli studi di Girard ci mostrerebbero assai frequenti le alienazioni nei domestici, nei lavoranti fabbrili, nei minatori; secondo quelli del Bini e Golgi, grande sarebbene la frequenza dei calzolai, dall'1,2 all'8% dei ricoverati, e dei cuochi, 1,3%. Zani avrebbe anch'egli notata la frequenza dei domestici dal 2 al 5%, e la cifra grossa data dalle professioni liberali, 5%.
I militari pazzi, a quanto risulta dal Girard e dal Baroffio, darebbero una delle cifre più forti, 1,40% sani, e del 4 all'8% dei pazzi. Dagli studi del Lolli, gli unici comparativi su grande scala che io conosca in Italia, risulterebbe una maggior frequenza di pazzi fra i possidenti, benestanti e commercianti, che non fra le classi agricole, le quali sarebbero anche inferiori agli artigiani.
Devo infine far notare che le professioni, le quali abituano alla vista del sangue o al maneggio di strumenti micidiali, come quelle di beccai, militari, ecc. (Lasagna, Bertrand, Avinain, Legier), o ad una vita d'isolamento sociale o, sessuale, pastori, campagnuoli, preti (Dumollard, Grass, Mingrat, Leotard, Berthet, Frylay, Lacollange, Carpinteri, Crocco), specialmente se inacerbite da forzata castità, provocano tanto nei pazzi che nei delinquenti una smisurata ferocia negli atti, mista, soventi volte, a mostruosa libidine; che gli avvelenamenti si trovarono più frequentemente fra i chimici e medici, ecc. (Tayllor, La Pommerais, Demme, Palmer, Desrués, Moreau, Laserre, Buchillot).
Orrore del lavoro. - Ma quello che più importa in queste ricerche è che le professioni dei criminali sono molte volte nominali e che la vera loro professione è l'ozio.
| |
Girard Bini Golgi Girard Baroffio Lolli Italia Lasagna Bertrand Avinain Legier Dumollard Grass Mingrat Leotard Berthet Frylay Lacollange Carpinteri Crocco Tayllor La Pommerais Demme Palmer Desrués Moreau Laserre Buchillot
|