- a San Flavio due famiglie si distrussero a vicenda per vendicare l'onore.
Abbiamo sempre in Sicilia, scrive il Franchetti, una classe di contadini quasi servi della gleba, una categoria di persone che si ritiene superiore alla legge, un'altra, e questa č la pił numerosa, che ritiene la legge inefficace ed ha innalzato a dogma la consuetudine di farsi giustizia da sč. E dove la maestą della legge non č conosciuta nč rispettata, saranno rispettati i rappresentanti di essa? Il pubblico impiegato in Sicilia č blandito, accarezzato finchč gli autori dei soprusi e delle prepotenze sperano di averlo connivente, o almeno muto spettatore delle loro gesta; č insidiato, avversato, assalito, combattuto con tutte le armi, non appena si riconosce in lui un uomo fedele al proprio dovere.
Dopo l'abolizione della feudalitą, continua altrove il Franchetti, se non era mutata la sostanza delle relazioni sociali, ne era bensģ mutata la forma esterna. Avevano cessato di essere istituzioni di diritto la prepotenza dei grandi ed i mezzi di sancirla; le giurisdizioni e gli armigeri baronali. L'istrumento che conveniva adesso di adoperare per i soprusi era in molti casi l'impiegato governativo o il magistrato. E ad assicurarsi la loro connivenza non bastava la corruzione, conveniva inoltre adoperare una certa arte. La stessa doveva adoperarsi per acquistare o conservare l'influenza su tutti coloro, che la loro condizione economica non rendeva addirittura schiavi. La violenza brutale dovette in parte cedere il posto all'abilitą e all'astuzia.
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