Maometto fece cessare il feticismo, conquistò l'Arabia, e benchè ignorante egli stesso (si potrebbe sfidare chiunque a trovare un senso in quasi tutte le surate del suo Corano), pure diede luogo a una rivoluzione fin nel campo scientifico, poichè dal 750 al 1250, sempre col lo scopo, o, meglio, colla scusa di spiegare il Corano, si tradussero dagli Arabi i Greci, si fecero immense raccolte lessicografiche, che si propagarono in Europa.
E quasi per suggellare un'altra volta il parallelismo della religione colla politica, la Convenzione decretò l'adorazione dell'Essere Supremo, organizzò le Cene: e la plebaglia si mise a capo la pazza Caterina Théot, la madre di Dio, che aveva già prima predicato l'immortalità del corpo e che pretendeva - a 70 anni - dover fra poco ringiovanire: la Convenzione favorì la società dei Teofilantropi, che occuparono Nôtre-Dame, divenuto il tempio della Ragione, S. Rocco quello del Genio, dove sugli altari si cantavano dei versi sentimentali dei classici, si ponevano frutta e fiori, e si celebravano, in quattro feste, Socrate, S. Vincenzo, Rousseau, Washington (Vinson, p. 127).
Nei tempi antichi la controrivoluzione di Geroboamo successe al governo di Salomone, perchè questi, rivoluzionario almeno nell'arte e nell'industria, aveva avanzato di parecchi secoli le inclinazioni popolari(236).
Così la reazione si manifestò ogniqualvolta si volle andar contro gli usi ed anche contro le superstizioni di un paese: ad esempio, una delle cause della ribellione degli Annamiti contro i Francesi fu attribuita al mal uso che fanno gli Europei delle vecchie carte scritte, venerate così fra coloro, che vi sono delle società colla speciale missione di raccoglierle e tenerle in onore, probabilmente perchè si credono investite di un potere magico (Revue politique, 1888).
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