In Francia gli scioperi del 1882 di Roanne, di Bessège, di Molière e di altri centri industriali del Mezzodì, e i torbidi più gravi di Montceau-les-Mines e di Lione furono effetto di una agitazione socialista avente un carattere eminentemente politico, i cui sintomi si fecero sentire fino da quando dopo l'attentato di Pietroburgo, in un meeting, presieduto da Rissakoff, si proclamava: "I tiranni si uniscono per tiranneggiare i popoli: bisogna che questi si uniscano per distruggere i tiranni, i re, e gli stessi borghesi".
Nella stessa America, la frazione socialista rivoluzionaria che fa centro a Chicago ed è organizzata in federazione, tende a conquistare sempre maggiore importanza in causa delle crisi economiche, prodotte specialmente dalle esagerate speculazioni sulle strade ferrate, e per il fatto che i partiti politici sembrano sdegnare una politica operaia. Ora è a questo partito rivoluzionario che va attribuita molta parte dei numerosi scioperi che vi scoppiano ogni anno (160 nello spazio di 2 anni).
Di 16 sommosse sopra 142, avvenute in questo secolo, ossia per l'11,2%, furono causa le carestie; motivo che scema d'importanza, però, pensando che la metà di queste avvennero nel 1847, in cui, notoriamente, altre cause politiche si complicarono al caro dei viveri ed il numero maggiore scoppiò nel Belgio (4) e poi in Francia (3), in nazioni, cioè, in cui le condizioni economiche sono tutt'altro che le più misere d'Europa.
Quanto alle altre cause economiche troviamo 19 sommosse operaie, cioè il 13,4 p.%; e 13, cioè il 9,1 p.%, provocate da leggi di carattere finanziario; un totale adunque di ben 48 rivolte aventi un substrato economico, il che vuoi dire il 29,58%, un terzo del totale.
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