PARTE II
PROFILASSI E TERAPIA PEL DELITTO
CAPITOLO I.
Sostitutivi penali. - Climi. - Civiltà. - Densità. - Poliziascientifica. - Fotografie. - Identificazioni.
Se vi ha una necessità nel delitto, se il delitto dipende, in gran parte, dall'organismo o dall'educazione o da circostanze esterne, se, una volta cresciuto è immedicabile, cessa, è vero, l'illusione che l'istruzione e la carcere ne siano la sola panacèa; ma ci accostiamo ben più alla realtà che ci mostra costanti sotto tutti i sistemi penitenziarî le recidive; e quel che più importa, ci si offrono dei punti di ritrovo per la nuova terapia criminale: piuttosto che curare il delitto quando è già adulto, noi dobbiamo tentare di prevenirlo, se non togliendo, che sarebbe impossibile, rintuzzando almeno nei rei d'occasione, nei giovanotti e nei criminaloidi l'influenza delle cause sopra studiate.
E a questo soccorrono quelli che il Ferri con una felice trovata battezzava Sostitutivi penali (Sociologie criminelle, Paris, 1890, pag. 240).
Il concetto dei sostitutivi penali parte dall'idea che il legislatore conoscendo e studiando le cause dei crimini, cerchi con provvedimenti preventivi di scemarne o sventarne gli effetti.
Così nell'ordine economico, il libero scambio scemando le carestie previene molte rivolte e molti furti, la diminuzione delle tariffe doganali, e meglio la loro abolizione previene i contrabbandi: una distribuzione più equa delle imposte previene le frodi contro lo stato: la sostituzione della moneta metallica sopprime il falso nummario che resiste al massimo dei lavori forzati, perchè tutti riescono a riconoscere più facilmente il falso in una moneta che non in un biglietto.
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