Nella stessa Gothemburg il nostro collega Brusa si incontrò in due ubbriaconi lo stesso giorno festivo che vi entrò, eppure per preghiere che facesse non potè ottenere una goccia di vino; e noi vedemmo nella statistica degli ubbriachi svedesi di questi ultimi anni un decremento dagli anni antecedenti, ma con una strana saltuarietà.
Gli è che, nessuna legge repressiva può riuscire completamente, quando vada contro alla corrente dei nostri istinti fra cui tanto primeggia l'eccitamento psichico che attingesi dal vino.
A Glasgow quando i poveri minatori non hanno denari sufficienti a comperare acquavita, comperano laudano, e così i poveri di Londra quando han fame(268): e nell'Irlanda quando le prediche del padre Mathiew dissuasero i popoli dagli alcoolici, essi si diedero improvvisamente all'abuso dell'etere, a cui il buon padre non aveva pensato. "Questo, dicevano, non è vino, questo non è gin, questo non ci fu proibito dal padre Mathiew e ci mette in allegria con pochi centesimi, dunque di questo possiamo usarne". E ne usavano fino all'ebbrezza(269). La quantità che ingoiavano in media era dai 7 ai 14 grammi, ma ve n'erano degli ostinati che si spingevano fino a 90. Dopo le prime dosi la faccia si colorava, il cuore batteva più forte, si esaltava la psiche, e quindi si osservava un chiaccherio interrotto da risa smodate, isteriche e non di rado anche da tendenze alla rissa, ma il tutto svaniva con una straordinaria rapidità, lasciando posto ad una calma beata, cosicchè uno poteva ubbriacarsi 6 volte in 24 ore, e ricominciare il dì dopo colla stessa facilità, il tutto per 3 pence.
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