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      Gli è, per dirlo con Sergi(278), che la morale vera è istintiva: il senso morale è come il sentimento di pietà, che nessuna educazione forma, se vi ha insensibilità nativa.
      La religione è un insegnamento per precetti, i quali, come qualsiasi altro precetto morale, hanno una sanzione esterna e lontana dalla realtà della vita giornaliera; nè può rafforzare il carattere; l'indebolisce anzi perchè diminuisce la personalità fino all'estinzione sua nell'ascetismo.
      Si ha, quindi, la mostruosità di uomini che, essendo religiosi per la pratica esterna del culto, ossequenti all'autorità divina e chiesastica, sono immorali nelle loro relazioni sociali.
      Quindi è che il senso morale non si crea, se non esiste, non si sviluppa, se è appena rudimentale, per influenza religiosa o educativa di qualsiasi genere, intendo dire per mezzo di precetti e simili
      .
      Vi è un lato solo della religione che può giugnere qualche volta a redimere il criminale, quando accendendolo di una violenta passione, come accade nelle religioni in istato nascente o nei popoli che avendo forti ideali li portano anche nella religione, vi soffoca, e soggioga o meglio distrae le prave tendenze - Delia ce ne dava un esempio bellissimo:
      Delia, morta precocemente la madre, fu educata in convento con cura. Entra a 17 anni in una pensione di New York ove subito è sedotta da un giovane avvocato, sicchè dovette andare in un villaggio a sgravarsi; narcotizzata e poi stuprata da un prete, si diede alla prostituzione, divenne una ubbriacona, tre volte fu arrestata, fu rinchiusa in un riformatorio, finchè a furia di rifiutare il cibo ne fu rimandata peggiorata e divenne la compagna, prima, e il capo poi di una banda di ladri su cui esercitava una vera superiorità, e ciò per l'energia e l'immensa agilità muscolare.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





Sergi New York