Finora la scuola (scrive Sergi) ha discusso come si debba insegnare l'alfabeto e come si debba insegnare a scrivere più presto, come si debba sviluppare la mente, seguendo questo o quel metodo, quali materie valgano per gli studi di preparazione o di coltura; ma non ci dà alcun indizio per dirigere i sentimenti nostri e le nostre tendenze, se togli il catechismo nelle scuole infantili.
L'educazione è come l'igiene per la conservazione della salute: chi deve presiedere all'igiene, darne i precetti, curare, dovrà conoscere le funzioni sane e le alterate, e che cosa possa alterarle e come guarentirle dalle alterazioni.
Così l'educatore; egli dovrebbe conoscere la natura dell'animo umano, come opera e agisce individualmente e nella società; dovrebbe sapere quali cause organiche possano alterare le manifestazioni, e quali cause esterne e sociali possano far deviare le funzioni normali. I nostri educatori non sono istruiti a questo scopo, ed entrano nelle scuole per istruire ed educare i nostri figliuoli, senza alcun concetto determinato del fine difficile che devono conseguire. Ogni piccolo essere umano che va a scuola, è un problema a varie incognite, e pure si considera come un problema risoluto!
Invece di aumentare il numero delle scuole classiche, riducetele al minimo numero, e trasformate tutte le altre in iscuole per comercio, arti e mestieri, in iscuole professionali, in iscuole pratiche secondo le esigenze della vita moderna; e dentro vi metterete la scuola per la mente, la scuola pel carattere, la scuola per la vita giornaliera: colà inculcherete l'abito al lavoro, che per sè medesimo è educazione efficacissima.
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Sergi
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