Il pubblico delle famiglie ignora che nella integrale che ci darą lo stato e la destinazione del figlio, la vocazione e le attitudini entrano come esponente, e la spreparazione intellettuale come coefficiente: la famiglia ignora che per ottenere la integrazione occorre unione e continuitą di forze, non esclusa, ma anzi contata, come potentissima, quella che dovrebbero arrecare volenterosi e solleciti i genitori.
Con un liceo in cittą o nel paese vicino, con qualche sacrifizio pei tre anni d'universitą si garantiscono dal lavoro materiale i lombi dell'onesto borghese, come quelli del patrizio, e una bella posizione č assicurata, poco importa se in questa o in quella carriera, nella magistratura o nel giuoco del lotto
(Idea liberale, 1896).
Interrogate le mogli loro perchč non abbiano avviato nessuno dei figli ad un'arte manuale, e vi risponderanno con una certa espressione di dignitą offesa: Ma e perchč paghiamo tante tasse e abbiamo le scuole, allora?...
(Id.).
Dire a quelle buone mamme che i Della Robbia e Palissy erano vasai; che Vatel faceva il cuoco, Cellini l'orafo, Donatello l'intagliatore in legno, Garibaldi il marinaio; dirle che un popolo di camerieri e di garzoni di bottega trova onorato pane e fortuna in tutte le parti del mondo purchč sobrio ed onesto; che un popolo di mercanti lanaioli dette alle arti il Rinascimento e imprestava denari ai re di Inghilterra; tutte queste argomentazioni approderebbero a poco con quelle buone mamme e con quei bravi babbi. E una volta sbagliate le premesse, si va diritto alle conseguenze che sono il pullulare di tanti spostati.
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