Détroit, in America, diede il maggior numero di istrutti, perchè i 385 reclusi vi sono divisi in ventuna classi con 28 maestri, tutti, meno uno, condannati, notandovisi che i peggiori condannati sono i migliori maestri (Pears, Prisons and Reform, 1872) sicchè fino nei peggiori si può trovare uno strumento di miglioramento per gli altri.
Buono pure era il metodo di Despine di non infliggere punizioni se non dopo trascorso alcun tempo dalla commessa mancanza, per non mostrare di ispirarsi al bollore dell'ira; appena constatato il reato il detenuto era condotto al gabinetto di meditazione, e solo dopo un'ora entravano il maestro ed il direttore a mostrargli la pena portata dal regolamento; molte volte si trovò utile infliggere una pena ed un biasimo a tutto il gruppo di cui il colpevole formava parte; così usava, p. es., con vantaggio Obermayer.
Il lavoro deve essere la molla, il passatempo e lo scopo di ogni stabilimento carcerario, per suscitare l'assopita energia, per abituare ad una occupazione fruttuosa dopo la liberazione, come stromento di disciplina carceraria, e anche per risarcire lo Stato delle spese incontrate per loro(298): ma siccome questo ultimo non deve essere l'unico scopo da raggiungere, non tutti i lavori più lucrosi possono attuarsi; noi dobbiamo, per le ragioni che sopra toccammo, evitare i lavori di ferraio, ottonaio, calcografo, fotografo, calligrafo, che preparerebbero le vie ad altri delitti. Dobbiamo preferire i lavori agricoli i quali ci diedero il minino delle mortalità nelle nostre statistiche e permettono ai dimessi un facile collocamento; quindi i lavori in paglia, sparto e cordame, in tipografia, in sartoria, in terra cotta, in pietra dura, e, solo da ultimo, i lavori di calzoleria, ebanista e falegname, pei quali si esigono ordigni che possono riuscire pericolosi.
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