(Bertrand, Essai sur l'intempérance, 1875, p. 195).
Confrontando, nella eccellentissima Statistique internationale pénitentiaire (Rome, 1875, 1), la cifra dei ricoverati nei riformatorî con quella degli arrestati o condannati, si vede che non vi passa alcun rapporto preciso: l'Italia, tanto più indietro della Sassonia, ha una cifra d'arrestati minore; essa, che ha nei riformatori la metà della cifra dei ricoverati della Francia, ha minor numero di condannati; il Belgio ha maggior numero d'arresti, ma non di condanne dell'Olanda, la quale pur lo supera per riformatori(302).
In America si calcolano sino al 33% i recidivi dei moltissimi riformatorî. - Anche Tocqueville, dopo averli lodati come un ideale della riforma penale, dichiara che su 519 fanciulli 300 recidivarono; quasi tutti quelli dati al furto ed al vino, specialmente le donne.
Su 85 ragazze uscitene, solo 11 ebbero condotta ottima, 37 buona, e su 427 ragazzi, 41 ebbero condotta ottima, 85 buona.
In Inghilterra si pretende che i 172 riformatorî abbiano prodotto una diminuzione nella criminalità del 26%, ma io domanderò se non è molto più probabile che v'abbia, invece, influito la diffusione specialmente di quelle 23.000 ragged schools, che vi preservano e vi curano non più centinaia o migliaia, come succede da noi, ma milioni di minorenni e in quell'età in cui è possibile la riforma, nell'età impubere e le leggi e pratiche contro l'alcoolismo?
Poiché questo è fatto capitale, che se anche i riformatorî fossero utili alla cura morale, il loro grande costo, la loro scarsezza in confronto ai bisogni, li renderebbero sempre insufficienti.
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