È un vero e deplorabile fomite alla funestissima malattia morale che affligge già da parecchi anni le nostre popolazioni, specialmente delle grandi città, malattia per la quale si è un tempo spaventosamente aumentata l'esposizione dei figli legittimi nei brefotrofi. Come poi avvenga che il popolo persista nell'equivoco, anche in seguito alle esortazioni dei pubblici funzionari, è un fatto pur troppo che torna di sconforto agli animi più inchinevoli a tutto sperare dal progresso dell'epoca nostra. Dopochè i postulanti si accorsero che si andava a rilento nell'accogliere le loro domande, la caccia al ricovero andò sempre più perfezionandosi. Le domande vennero stese con artificio maggiore, corredate da numerose e spesso autorevolissime attestazioni comprovanti l'incorreggibilità del minore o della minore da ricoverarsi, e ciò che è più doloroso a svelarsi, non di rado si arrivò a spingere con artefizi di ogni sorta il minore all'oziosità ed al vagabondaggio, in modo però che all'Autorità non venisse dato di raccoglierne le prove; il cibo scemato in proporzioni tali da non autorizzare per esempio i pubblici funzionari ad un'inchiesta sulla economia domestica, il riposo delle notti interrotto, le punizioni disciplinari moltiplicate per ogni benchè leggiero trascorso, sono, per esempio, mezzi che certi snaturati genitori mettono in pratica senza timore che li possa cogliere il rigore della legge, quantunque siano per sè stessi più che sufficienti a spingere un fanciullo al vagabondaggio ed all'abbandono delle sue ordinarie occupazioni.
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Autorità
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