E poi il parlamentarismo, come è oggidì, non è se non il trionfo della casta degli avvocati e della burocrazia.
Mentre (come fu provato e dimostrato in più modi nel mio Delitto politico e le rivoluzioni) il prevalere esagerato di una casta sull'altra è una delle prime cause di perturbamento dello Stato, siamo noi Latini che per prevenire i perturbamenti politici abbiamo provveduto così che quelle caste, che hanno il minimo del numero, i professionisti, abbiano il massimo della rappresentanza e dell'influenza, mentre quelle che hanno il massimo numero - come i contadini, operai - non ne hanno alcuna o quasi.
In linea politica una diminuzione dell'immunità parlamentare e dell'esagerata potenza concessa ai Deputati sarebbe molto maggiore salvaguardia contro i colpi anarchici che le grate e le guardie di cui cominciano a circondarsi.
Quando i Re erano despoti, è naturale che l'anarchia fosse regicida; adesso che i Deputati sono irresponsabili quanto quelli, e più dispotici ancora e più di loro colpevoli, è naturale che gli anarchici se la prendano con loro e che si sostituisca il deputaticidio al regicidio.
Abbiamo, perdio! lottato per secoli onde impedire i privilegi dei preti, dei guerrieri, dei re, ed ora manterremo, sotto la fisima di una pretesa libertà, i privilegi più straordinari, persin quelli di commettere i reati più comuni, a più di settecento re?
Suffragio universale. - Il suffragio universale pare, secondo la corrente dei tempi, destinato a quel livellamento nella rappresentanza delle classi, che sempre ci sfugge: ma abusato da mani incolte e corrotte potrebbe ritorcersi contro la libertà stessa.
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