Ricordiamo questi pochi esempi trovati in libri del carcere:
M... L... saluta P... - Mio caro P... fammi sapere il modo con cui dovrò fare riguardo al confronto
(321).
Caro M... Fammi sapere se il S... è stato riconosciuto dagli stasi (vittime) crepati (imbrogliati) da S...
.
Nulla è segreto nel carcere: anzi io potei verificare direttamente che vi si conoscono spesso fatti che sono ancora ignoti al di fuori.
Il trasloco d'un Procuratore generale mi venne annunciato nelle carceri parecchi giorni prima che avvenisse e quando nessuno in città lo sapeva e meno io di tutti.
Il detenuto Pascal, due giorni dopo entrato nel carcere cellulare, conoscevane i principali condetenuti; infatti un anno dopo declinò il nome di un tale con cui aveva parlato; eppure costui era uscito lo stesso giorno della sua entrata.
In un processo gravissimo, in cui l'istruttore fece il possibile per isolare i detenuti, risultò che il principale di questi scriveva settimanalmente su biglietti da carta da zigaro lettere il cui trasporto a domicilio, opera delle Guardie, costava 50 lire.
Nel processo Cerrato, una donna che comunicava nel carcere cellulare continuamente col suo complice e che sapeva tutti gli avvenimenti del di fuori, confessò alle Assise: "Noi tutte queste cose le sappiamo; gl'inservienti vi sono appunto per questo".
Studiando l'opera del Laurent troviamo che queste comunicazioni sono forse in Francia ancor maggiori che da noi. Vediamovi infatti uno che propone un piano di evasione ai compagni. Un altro così minaccia e sfida un collega: "Chi conosce il cattivo anus di M..., che pretende essere il terrore della via Davide, gli dica: che mi venga a trovare; io sono il vecchio M...".
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