E la prosperità dell'Australia si deve alle feconde praterie e ai vantaggi portati dal commercio della lana, che vi fece affluire una gran quantità di uomini liberi. La ricchezza di Melburne e Sydney si iniziò, appunto, quando scemarono le spedizioni dei condannati.
Recentemente il vescovo di Tasmania con 260 e più notabili protestò contro la presenza dei condannati, dichiarando la colonia sarebbe emigrata se non si facevan partire; altrettanto fece la legislazione della Vittoria, la quale dichiarò che le spese per la polizia e le carceri, in causa della deportazione, eranle aumentate a più di 2 sterline a testa, per cui se altrettanto avesse dovuto pagare l'Inghilterra, avrebbe avuto una spesa di più di 1390 milioni di sterline.
La legislatura dell'Australia del Sud emise, nel 1857, un decreto, per cui ogni individuo già carcerato, ancorchè avesse scontata la pena, doveva subirvi un nuovo carcere di 3 anni.
Nella N. Galles la popolazione tra il 1810 e 1830, in cui si ebbe il maximum della deportazione, crebbe di soli 2000 all'anno: dal 1839 al 1848 in cui l'esportazione delle lane crebbe da 7 a 23 milioni, aumentò da 114,000 a 220.000; ma dal 1840 ivi era cessata la deportazione, e finchè essa sussisteva, il brigantaggio vi infierì in vasta scala; i deportati non lavoravano e quelli addetti alla costruzione delle strade, che erano parecchie migliaia, vivevano peggio di animali sotto la sorveglianza di guardie e di soldati che li facevano cacciare da cani feroci, e li assoggettavano alla catena o allo scudiscio
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