Ma poco dopo la donna si salvò per non essere assassinata. Il marito si vendicò incendiando la casa, e fuggì. Per distrarsi egli ora incendia tutte le case dei concessionari.
Nella monografia, Travaux forcés fin de siècle, della Nouvelle Revue, 1890, si narra di "un Dévillepoix, condannato ai lavori forzati a vita per due stupri su minorenni seguiti da due omicidi e passato a seconde nozze con una infanticida. Dopo qualche tempo, per nulla, mise fuoco alle case dei vicini, incendiò la piantagione di M. e G., prostituì la moglie col primo capitato per vivere meglio e finalmente si fece condannare a morte. Ora i Dévillepoix concessionari, sono una legione nella Nuova Caledonia ed anche nella Guyana, dopo la concessione del 15 aprile 1887.
Nell'anno 1883, un liberato s'innamorò della signora B., venditrice di liquori, e siccome ella non corrispose subito alla sua fiamma, egli le bruciò le cervella e si suicidò in presenza degli avventori.
Nel 1881 il Ministro della Marina si lagnò che sopra 7000 persone, senza contare i liberati, 360 soltanto poterono essere impiegati nelle costruzioni di strade. Tutti gli altri vagano più o meno alla ventura, vivono a modo loro, a cavallo, in vettura, liberamente, sotto pretesto di lavoro in concessione, o d'impiego presso i particolari. Così non più disciplina, non più, si può dire, bagno.
Nel 1880 non c'erano che da 640 a 700 evasi; nel 1889 la cifra permanente di 800 è raggiunta. Nè i rei più pericolosi non sono i più sorvegliati.
Il famoso bandito Brideau, evaso altre volte, uccise una vecchia e le divorò il seno.
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